Emilia-Romagna
Torna indietro
Dose gamma assorbita in aria
Descrizione dell'indicatore


L’indicatore è derivato dalla misura delle radiazioni gamma presenti in aria.
La dose gamma assorbita in aria è dovuta a due contributi principali: la radiazione cosmica e quella terrestre. La componente terrestre varia in funzione del luogo in cui avviene l’esposizione: all’esterno (outdoor) o all’interno (indoor) degli edifici. In quest’ultimo caso vi è una componente aggiuntiva dovuta alla radioattività naturale contenuta nei materiali da costruzione. Il monitoraggio dell’intensità di dose gamma in aria è condotto nell’ambito delle attività previste dal DLgs 101/2020, sia per scopi di controllo della radioattività ambientale (art. 152 “Controllo sulla radioattività ambientale”), sia a supporto della gestione delle emergenze radiologiche (art. 184 “Centro di elaborazione e valutazioni dati” Cevad).
I dati dei contributi di origine cosmica e di origine terrestre outdoor sono stati elaborati dai risultati di un’indagine nazionale effettuata tra gli anni 1970-1971 su un reticolo di oltre 1.000 punti di misura. I dati della dose gamma di origine terrestre indoor sono stati ottenuti nell’ambito dell’indagine nazionale sul radon nelle abitazioni, su un campione di abitazioni rappresentativo a livello regionale. La dose gamma totale annuale dipende dai tempi di permanenza indoor e outdoor, che sono stimati rispettivamente pari al 79% e al 21%. La misura del rateo di dose assorbita in aria viene fornita dalle 48 stazioni di monitoraggio automatico afferenti alla rete italiana Gamma di ISIN, di cui tre ubicate in Emilia-Romagna, rispettivamente a Parma, Ferrara e Marina di Ravenna. Dal 2008 Arpae Emilia-Romagna dispone infatti di una propria rete, con 7  stazioni posizionate a Piacenza (già attiva dal 1997), Reggio Emilia, Modena, Bologna, Molinella (BO) (attiva dal 2011), Forlì e Rimini.