I dati relativi al consumo di energia derivante da fonti rinnovabili sono disponibili in modo sistematico solo dall’anno 2012. I consumi energetici da fonti rinnovabili coprono, nel 2021, l’11,4% dei consumi finali di energia. Tale “quota verde” dei consumi si è tenuta, per gli anni dal 2012 al 2020, sempre superiore a quanto previsto dal DM Burden Sharing (15/3/2012) per la Regione Emilia-Romagna. In generale, come si osserva in figura 2, la quota parte maggiore dei consumi energetici finali regionali (circa l’80%) afferisce al settore termico, mentre un quinto degli stessi consumi finali è rappresentato da energia elettrica. La figura 3 mostra invece la distribuzione percentuale del consumo annuale finale lordo di energia, per vettore o prodotto energetico, evidenziando il contributo delle fonti fossili e di quelle rinnovabili (2021).
Più nello specifico, per quanto riguarda i consumi da FER, in Emilia-Romagna, nel 2021, la quota maggiore (54%) dei consumi finali di energia da fonti rinnovabili è rappresentata da consumi termici, il 38% da energia elettrica, mentre il restante 8% è costituito da calore derivato (settore termico). Considerando, nel dettaglio, i consumi finali di energia termica, la quota coperta da energie rinnovabili si riduce a circa il 9%.
La figura 4 mostra la ripartizione % dei consumi finali regionali da fonti rinnovabili. Tra i consumi elettrici da fonti rinnovabili il contributo maggiore è dato dal fotovoltaico (37%); segue il biogas (18%), le biomasse solide (17%), l’idroelettrico (16%), i bioliquidi (10%) e l’eolico (1%).
Tra i consumi termici di fonti rinnovabili, invece, il contributo predominante è fornito dalle biomasse ad uso domestico (34%) e dalle pompe di calore (48%). I rimanenti consumi termici sono coperti da calore derivato da FER (13%), frazione biodegradabile dei rifiuti (3%) e solare termico (2%). I consumi finali termici da fonte geotermica sono ancora poco significativi e, insieme a biogas e bioliquidi, coprono complessivamente meno dell’1% dei consumi termici finali regionali da FER.
La figura 5 mostra la ripartizione percentuale dei consumi finali regionali da fonti fossili. Per questi ultimi, nel 2021, la quota maggiore (77%) dei consumi finali di energia è rappresentata da consumi termici, il 18% da energia elettrica, mentre il restante 5% è costituito da calore derivato, ottenuto dalla conversione energetica in impianti termoelettrici prevalentemente alimentati a gas naturale (settore termico).
I prodotti petroliferi sono rappresentati soprattutto da gasolio, Gpl e benzine (rispettivamente 68%, 11% e 15% del totale dei prodotti petroliferi).
I consumi di metano e gasolio, in particolare, coprono, rispettivamente, il 43% ed il 23% dei consumi finali di energia da fonti fossili, pari al 38% e il 20% dei consumi complessivi regionali. Un ruolo secondario, in regione, nel consumo di energia da fonti fossili, è giocato dalle benzine ed dal GPL (rispettivamente il 5% ed il 4% dei consumi di energia da fonte fossile). Nel 2021 si rileva inoltre una significativa riduzione del consumo di carboturbo (-40% rispetto al 2019), dovuto al Lockdown ed alle ridotte tratte aeree conseguenti. Permane una significativa riduzione del consumo di carboturbo anche nel 2021 (-50% 2021 vs 2019).
Anche il consumo di metano, a livello regionale, nel 2021, rientra sui valori precedenti alla pandemia (4.900 ktep).
Nell’ultimo ventennio si evidenzia una progressiva riduzione del consumo di olio combustibile, che al 2021, costituisce una frazione residuale del consumo dei prodotti petroliferi, circa il 2% degli stessi.
Tale riduzione è dovuta principalmente al divieto di utilizzo dell'olio combustibile negli impianti termici con potenza inferiore a 300 kW, entrato in vigore dal 1° settembre 2007, come previsto al comma 3 Sezione II dell'allegato X al DLgs 152/06.