Emilia-Romagna
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Concentrazione media annua di PM10
Descrizione dell'indicatore


L’indicatore descrive la variazione della concentrazione media annuale in aria del particolato fine PM10.
Le polveri rappresentano la frazione solida del particolato atmosferico, che comprende anche particelle liquide. Il particolato è costituito da diverse sostanze, di natura organica e inorganica, sospese nell'aria e aventi dimensioni microscopiche. 
Il PM10 è definito come il materiale particolato con un diametro aerodinamico medio inferiore a 10 micron (1 μm = 1 millesimo di millimetro) e risulta inalabile. Esso è originato sia per emissione diretta (particelle primarie), sia per reazione nell’atmosfera di composti chimici quali ossidi di azoto e zolfo, ammoniaca e composti organici (particelle secondarie). 
Le sorgenti primarie del particolato possono essere antropiche e naturali. Le fonti antropiche sono riconducibili principalmente ai processi di combustione, quali: emissioni da traffico veicolare, utilizzo di combustibili (carbone, olii, legno, rifiuti, rifiuti agricoli), emissioni industriali (cementifici, fonderie, miniere). Le fonti naturali, invece, sono sostanzialmente: aerosol marino, suolo risollevato e trasportato dal vento, aerosol biogenico, incendi boschivi, emissioni vulcaniche ecc.
La componente di origine secondaria deriva da reazioni chimico-fisiche che avvengono in atmosfera, a partire da inquinanti precursori come l’ammoniaca (NH3), emessa principalmente dalle attività agricole e zootecniche, gli ossidi di azoto (NOx), dovuti alla combustione (nei motori, nelle industrie e negli edifici), i composti organici volatili (COV), riconducibili principalmente all’uso di solventi.
Viene presentata la distribuzione (mediana, massimo, minimo e percentili) per ogni anno e per ciascuna tipologia di stazione (traffico, fondo urbano/suburbano, rurale), nonché la distribuzione territoriale (mappe) della concentrazione media annuale.