Gli andamenti di nitrati, nitriti e azoto ammoniacale, nel 2023, presentano una distribuzione caratteristica che rispecchia il generale andamento dei picchi delle portate del Po e delle precipitazioni atmosferiche, propri dei periodi primaverili e autunnali. L’azoto ammoniacale, proveniente sia dagli apporti fluviali che dagli insediamenti urbani, può presentare concentrazioni elevate anche durante il periodo estivo, nelle stazioni costiere e, nei casi di ipossia/anossia, negli strati profondi, a seguito della mineralizzazione della sostanza organica, con conseguente solubilizzazione e rilascio di azoto ammoniacale.
Lungo la costa emiliano-romagnola, l’andamento delle concentrazioni delle forme azotate è caratterizzato da una diminuzione da nord verso sud e da costa verso il largo, ad eccezione dell’area settentrionale che, nei periodi di massima portata, è direttamente investita dalle portate del Po fino al largo e nei primi metri della colonna d'acqua.
Nella figura 2 sono rappresentate le portate giornaliere del Po rilevate nel 2023 a Pontelagoscuro (FE). Nel 2023, il fiume Po presenta valori al di sotto della norma. La portata media annua, che risente ancora della magra eccezionale del 2021-2022, a Pontelagoscuro è risultata pari a 970 m3/s.
I valori registrati nel 2023 mostrano che l’andamento delle portate medie mensili rispecchia la stagionalità evidenziata dall’andamento medio che si riscontra nel periodo 1917-2022 (figura 3) con incremento delle portate in maggio e da settembre a novembre. Inoltre, considerando i valori di ciascun mese, si osserva che in tutti i mesi dell’anno, alla stazione di Pontelagoscuro, le portate sono risultate inferiori alle medie di lungo periodo (1917-2022), ad eccezione del mese di novembre, quando si osservano portate superiori alle medie.
Il DIN (azoto inorganico disciolto) è la somma delle concentrazioni delle tre forme azotate solubili (N-NO3, N-NO2, N-NH3) analizzate. L’analisi dell’andamento del DIN, elaborato in figura 4, prende in considerazione le medie geometriche annuali nel lungo periodo (1982-2023) in tre aree costiere rappresentative della costa emiliano-romagnola. L’area più settentrionale, Goro-Comacchio, risente degli apporti del Po e presenta elevati livelli trofici per molti mesi dell’anno, in relazione all'effetto del processo di dilavamento da fonti diffuse. L’area meridionale, Cattolica, risente in misura minore degli apporti padani e presenta bassi livelli trofici. L’area costiera centrale, Cervia-Cesenatico, rileva una situazione trofica intermedia, caratterizzata anche dagli apporti dei bacini locali. Rispetto all'anno precedente, nel 2023, il valore medio del DIN aumenta lungo tutta la costa emiliano-romagnola. La forma azotata che maggiormente incide sui valori di DIN è l’azoto nitrico (N-NO3), come evidenziato nella figura 1, dove sono riportati i valori delle tre forme azotate rilevate nella stazione di Porto Garibaldi, situata a nord del tratto di costa emiliano romagnolo, a 0,5 km dalla costa.
La componente DIN viene utilizzata con il P-PO4 nel calcolo del rapporto N/P. Nelle acque costiere emiliano-romagnole il fosforo è sempre stato l’elemento chiave che ha limitato e controllato i fenomeni eutrofici, mentre l’azoto riveste un ruolo non limitante.
Anche per quanto riguarda il rapporto N/P (figura 5) si è voluto rappresentare il trend evolutivo nel periodo 1982-2023, mettendo a confronto le medie geometriche annuali di tre aree (Goro-Comacchio, Cervia-Cesenatico e Cattolica). Nel 2023, rispetto all'anno precedente, il rapporto N/P aumenta lungo tutta la costa emiliano-romagnola. Nei grafici delle figure 4 e 5, vengono rappresentate le tendenze di tipo lineare (rette tratteggiate), che mostrano l'evoluzione in termini assoluti dei sistemi, e le tendenze di ordine superiore (linee continue), che consentono di evidenziare eventuali fenomeni di ciclicità interannuale (circa 20 anni).