Il carbonio organico del suolo è una componente della sostanza organica del suolo ed è con essa in stretta relazione. La presenza della sostanza organica influenza enormemente la fertilità chimica, fisica e biologica dei suoli, oltre ad essere parte integrante dei cicli bio-geo-chimici degli ecosistemi terrestri.
A partire dai processi fotosintetici che fissano l’anidride carbonica (CO2) atmosferica nei tessuti vegetali, il carbonio organico viene trasferito al suolo in seguito alla decomposizione e trasformazione della materia organica proveniente dalle piante o dagli animali. Il livello di carbonio organico presente nei suoli è il risultato di un bilancio di lungo periodo tra apporti (input) e perdite per mineralizzazione (output).
Nei suoli naturali l’equilibrio tra carbonio immagazzinato e carbonio perso dipende dalle caratteristiche naturali del sistema, ossia dal clima, dalla vegetazione e dal tipo di suolo. Nei sistemi agricoli, oltre che da questi fattori, molto dipende dalle tecniche colturali praticate.
Per le molteplici funzioni che svolge il carbonio organico del suolo, la Commissione Europea nella “Strategia tematica per la protezione del suolo” (COM2006/231) individua nella diminuzione del contenuto di carbonio organico nei suoli una grave minaccia ed un elemento di degrado del suolo. Inoltre, nel 7° programma di azione per l’ambiente (7°PAA, Decisione N.1386/2013/UE) pone come obiettivo “un mondo esente dal degrado del suolo nel contesto dello sviluppo sostenibile” e, in coerenza con tale obiettivo, identifica nella pianificazione agricola comune (PAC) uno strumento di attuazione di politiche atte alla protezione della risorsa suolo.
Nel 2021 la Commissione Europea ha approvato la “Strategia del Suolo per il 2030” COM(2021) 699 (sotto l’ombrello del Green Deal) con diversi obiettivi, fra i quali c’è anche quello di favorire l’accumulo di carbonio organico nei suoli, per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, anche attraverso azioni legislative che proteggano e vincolino le zone umide e i suoli organici.
La Commissione Europea ha scelto tra i vari indicatori per il monitoraggio dell’efficacia delle politiche agricole e ambientali comunitarie l’indicatore I.12. Materia organica nei suoli delle terre arabili, indicando come metodologia la stima del contenuto di carbonio organico nei suoli agricoli.