La carta del contenuto di carbonio organico (SOC-Stock, ed. 2023), elaborata dalla Regione Emilia-Romagna con una risoluzione di 1 ha, stima che nei primi 30 cm di suolo della regione siano stoccati 134 Mt (milioni do tonnellate) di carbonio organico, con una media regionale di 59,9 Mg*ha-1, l’equivalente di 492,1 Mt di CO2. Il 43,4% del SOC-Stock è contenuto nei suoli di montagna, che accumulano un totale di 58,2 Mt di carbonio organico, mentre il 43,5% del SOC-Stock è contenuto nei suoli di pianura, precisamente 58,4 Mt; la collina, che occupa solo 17% del territorio regionale, contiene 17,6 Mt di carbonio organico, che rappresentano il 13,1% del totale regionale.
Dall’incrocio tra la carta dello SOC-Stock e la carta dell’uso del suolo regionale (Corticelli et al. Database uso del suolo di dettaglio 2017 ed. 2020 Regione Emilia-Romagna) è possibile avere una stima dei quantitativi di carbonio organico immagazzinati nei diversi territori regionali: i territori agricoli, che occupano quasi il 54% della superficie regionale, immagazzinano 68 Mt di carbonio organico, pari al 51% del totale regionale; i territori boscati e seminaturali, che occupano il 30% della superficie regionale, stoccano 51 Mt di carbonio organico, ossia il 38% del totale regionale.
Osservando i valori per i diversi usi del suolo, con riferimento al secondo livello del Corine Land Cover, i boschi hanno i contenuti medi di carbonio organico più alti, con circa 79 Mg*ha-1 per un totale di 43,8 Mt; nei sistemi agricoli l’uso del suolo con maggiore capacità di stoccaggio di carbonio organico è quello dei prati stabili, con un valore medio di 67 Mg*ha-1 ed un totale stoccato di 5,4 Mt, poi i seminativi, con un valore medio di 58 Mg*ha-1 e un totale di 56,5 Mt, ed infine le zone agricole eterogenee, che hanno un valore medio di 60 Mg*ha-1 ma che immagazzinano solo un totale di 0,8 Mt di carbonio organico.