Emilia-Romagna
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Anossia
Descrizione dell'indicatore


Con il termine di anossia si indica una condizione di carenza dell’ossigeno disciolto nelle acque di fondo (valori di ossigeno compresi tra 0-1,0 mg/l), che provoca sofferenze e morie degli organismi.
Il termine di ipossia indica, invece, una condizione delle acque di fondo con valori di ossigeno compresi tra 1,0 e 3,0 mg/l.
Condizioni ipossiche/anossiche degli strati di fondo si verificano prevalentemente nel periodo estivo-autunnale in presenza di: fenomeni eutrofici, condizioni idrodinamiche stabili, temperature elevate delle acque.
Aree interessate da durature situazioni di anossia o da costanti condizioni di ipossia severa possono vedere completamente modificata la composizione e distribuzione del biota bentonico (bionomia bentonica), con diminuzione di biomassa e biodiversità.
Se la moria di organismi adulti produce di per sé un danno ambientale, un danno ancora maggiore è dato dalla perdita di organismi in fase larvale (uova, stadi giovanili), la cui carenza indebolisce la consistenza delle generazioni future.
Negli ambienti di transizione, la valutazione del rischio di anossia viene fornita sulla base del rapporto AVS (Acid Volatile Sulphide)/LFe (Ferro labile) (Vedi Box “La misurazione dell’ossigeno nelle acque di transizione”).
Il rapporto AVS/LFe, analizzato in combinazione con la concentrazione del LFe, diventa un indicatore del rischio di degenerazione dell’ecosistema. Il contenuto di LFe è, infatti, un indicatore della capacità del sedimento di trattenere i solfuri.
Quando AVS/LFe ≥ 1, tutto il ferro labile è legato ai solfuri e questi restano liberi andando in soluzione (condizione di rischio elevata). Tale situazione si verifica dopo prolungati episodi di anossia. Per AVS tendente a zero, si assume una elevata disponibilità di ossigeno in grado di ossidare i solfuri o una scarsa produzione di AVS, che indica un basso metabolismo solfato riduttore in condizioni di anossia. La disponibilità di LFe è massima e la concentrazione di AVS è minima in acque e sedimento ben ossigenati e con scarsi apporti di detrito organico.
La scala dei valori e la loro interpretazione è riportata di seguito.


In tab. 4.4.2/b del DM 260/10 sono riportati i limiti di classe per il rapporto tra i solfuri volatili disponibili e il ferro labile (AVS/LFe):
AVS/LFe ≥0,25 Sufficiente
AVS/LFe <0,25 Buono

BOX 3 – La misurazione dell’ossigeno nelle acque di transizione