Emilia-Romagna
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ASE
Commento


Lo stato del litorale emiliano-romagnolo al 2018, rispetto al 2012, a valle degli interventi di difesa realizzati dalla Regione e dagli Enti Locali nel periodo 2012-2018, risulta, in base all’indicatore ASE, per 41,735 km (36%) in accumulo di sedimento, per 54,245 km (46%) stabile e per 21,34 km (18% ) in erosione (figura 2). Questa buona situazione complessiva è dovuta a una adeguata gestione del litorale, e in particolare a una serie di interventi di ripascimento realizzati dalla Regione e dagli Enti Locali, con i quali sono stati apportati sulle spiagge in erosione oltre 3,25 milioni di m3 di sabbia. Di questi, 1,77 milioni di m(54%) proveniente da zone litoranee in accumulo, quindi da paleggiamenti interni al sistema costiero, per la maggior parte realizzati all’interno della stessa macrocella, e 1,48 milioni di m3 (46%) derivante da apporti di sedimenti provenienti da fonti esterne al sistema litoraneo. Dei sedimenti derivanti dall’esterno, circa 1,4 milioni di m3 (94%) proviene da un giacimento sottomarino di sabbia al largo di Ravenna, apportato nel 2016 nell’ambito del Progettone 3, e la restante parte da cave a terra (circa 50.000 m3) o da scavi edili (poco più di 30.000 m3). In questo periodo non risultano prelievi da costruzioni di nuove darsene. 
Dall’analisi dell’evoluzione del fenomeno erosivo, nel periodo marzo 2012-dicembre 2018, nell’intero litorale emiliano-romagnolo si identificano tre macroaree (figura 3). La prima, costituita dalle macrocelle dalla M1 alla M4 (dai moli di Cattolica al molo di levante del Porto di Ravenna), tutte caratterizzate da un bilancio positivo che, complessivamente, supera i 1,7 milioni m3 di sedimento. L’accumulo è dovuto prevalentemente a un apporto di sedimento dall’esterno del sistema litoraneo pari a 1,5 milioni di m3La seconda macroarea, che comprende le macrocelle M5 e M6 (dal molo di ponente del Porto di Ravenna alla foce del Po di Volano), entrambe caratterizzate, complessivamente, da una perdita di sedimento, anche se in misura differente.
Nella macrocella 5 (dal molo di ponente del Porto di Ravenna a Porto Garibaldi) si è avuta una perdita complessiva di oltre 700.000 m3 di sedimento; essa è caratterizzata da una zona centrale, che va dalla Foce del Reno al Lido di Spina Sud, in forte erosione, mentre la zona a sud, prossima al molo del porto di Ravenna, e quella a nord, prossima al molo di Porto Garibaldi, sono in accumulo. Nella macrocella 6 (da Porto Garibaldi alla foce del Po di Volano) si è avuta una perdita di poco più di 140.000 m3, le spiagge sono rimaste sostanzialmente stabili, a esclusione delle celle 108 e 109 del litorale di Volano, che sono in erosione. L’ultima macroarea, corrispondente allo Scanno di Goro e alla bocca della omonima sacca (M7), ha subito una perdita di sedimento dal litorale di oltre 700.000 m3. Va evidenziato che dall’estremità ovest dello Scanno Goro sono stati dragati 366.000 mdi sedimento, di cui 160.000 m3 sono stati portati a ripascimento della spiaggia di Volano (M6) e 206.000 m3 sono stati depositati nelle concessioni di molluschicoltura della Sacca di Goro.