Emilia-Romagna
Campi elettromagnetici
Sintesi


La lunghezza delle linee elettriche ad altissima tensione in Emilia-Romagna è di circa 1.314 km, mentre quelle ad alta tensione (50-132 kV) misurano circa 3.942 km (dati aggiornati al 30/06/2019). Le linee elettriche a media tensione hanno una lunghezza complessiva di circa 35.465 km, mentre quelle a bassa tensione raggiungono una lunghezza di circa 70.053 km (aggiornamento 31/12/2021). Per quanto riguarda gli impianti di trasformazione, sezionamento o consegna utente, il loro numero in regione è di circa 53.469 (di cui il 99,4% è costituito da impianti MT/bt, distribuiti in modo omogeneo).
Si è considerevolmente ridotto il numero (2) dei superamenti dei valori di riferimento normativo per il campo di induzione magnetica riscontrati in regione dal 2004 al 2023, ancora in attesa di risanamento (entrambi dovuti alla presenza di cabine MT/bt): 1  relativo al valore di riferimento normativo di 10 μT (valore di attenzione) e 1 al limite di esposizione di 100 μT. 
In regione Emilia-Romagna si contano 1.626 impianti RTV, di cui 818 radio (50,3%) e 808 televisivi (49,7%), distribuiti in 402 siti. Gli impianti SRB o FWA installati e attivi in regione ammontano, in totale, a 7.118 (di cui 6.794 sono gli impianti per telefonia mobile), dislocati complessivamente in 4.395 siti; i servizi tecnologici attivati sulle SRB (GSM/2G nella banda di frequenza a 900 MHz, UMTS/3G a 900 e 2100 MHz,  LTE/4G a 700, 800, 1400/1500, 1800, 2100 e 2600 MHz, 5G a 700, 3700 e 26000 MHz, con l’aggiunta di nuovi servizi come LTE2600-TDD, LTE700-5GDSS, LTE1800-5GDSS) ammontano a  32.522, in costante crescita negli ultimi anni. Di questi, nel 2023, risultano installati e attivi 2.509 servizi in tecnologia 5G e 1.624 in tecnologia LTE-5GDSS.
Nel 2023, risulta pari a 324 il numero di impianti di accesso alla banda larga (FWA acronimo di Fixed Wireless Access) in tecnologia Wimax/LTE/5G, installati con l’obiettivo di sopperire al divario digitale, ovvero di coprire le zone non raggiungibili tramite i sistemi tradizionali (via cavo e ADSL). Si sottolinea che questa tipologia di impianti si caratterizza per potenze in ingresso più contenute (complessivamente 73 kW).
Su scala regionale, risulta abbastanza evidente come la differenza nel valore della potenza complessiva tra le due tipologie di sorgenti (RTV/SRB) sia andata affievolendosi negli anni, in quanto la potenza degli impianti RTV è rimasta costante o diminuita (con il passaggio al digitale terrestre degli impianti TV), mentre la potenza degli impianti di telefonia è aumentata costantemente negli anni. Tale dato non è di per sé significativo, ma va analizzato in rapporto al numero complessivo di impianti: gli impianti RTV sono infatti attualmente meno del 25% rispetto agli impianti SRB e, a differenza di quelli per la telefonia cellulare, risultano concentrati in un numero molto minore di siti (generalmente ubicati in località isolate, lontane dai centri abitati). Tuttavia, se in passato gli impianti radiotelevisivi presentavano una potenza media per impianto molto superiore rispetto alla potenza media per gli impianti SRB (distribuiti invece in modo più uniforme ma con potenze più limitate), negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo aumento della potenza installata anche sui singoli impianti SRB, a causa dell’installazione di nuovi servizi/tecnologie su impianti già esistenti, nonché del potenziamento dei servizi stessi già presenti.
Ad oggi non sussistono superamenti in atto dei valori di riferimento normativo per gli impianti di telefonia mobile; per gli impianti RTV la situazione risulta invariata rispetto all’anno scorso,  persistendo 6 superamenti  dei valori di soglia, tutti già in atto da diversi anni. 
Il monitoraggio ambientale ha evidenziato in generale, per la maggior parte delle campagne effettuate nel corso del 2023, sia per le alte sia per le basse frequenze, livelli di campo elettromagnetico contenuti ed inferiori ai valori di riferimento specifici per i diversi siti monitorati.

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