La lunghezza delle linee elettriche ad altissima tensione in Emilia-Romagna è di circa 1.314 km, mentre quelle ad alta tensione (50-132 kV) misurano circa 3.942 km (dati aggiornati al 30/06/2019). Le linee elettriche a media tensione hanno una lunghezza complessiva di circa 35.226 km, mentre quelle a bassa tensione raggiungono una lunghezza di circa 69.824 km (aggiornamento 31/12/2020). Per quanto riguarda gli impianti di trasformazione, sezionamento o consegna utente, il loro numero in regione è di circa 53.272 (di cui il 99,4% è costituito da impianti MT/bt, distribuiti in modo omogeneo).
Si è considerevolmente ridotto il numero (2) dei superamenti dei valori di riferimento normativo per il campo di induzione magnetica riscontrati in regione dal 2004 al 2020, ancora in attesa di risanamento (entrambi dovuti alla presenza di cabine MT/bt): 1 relativo al valore di riferimento normativo di 10 μT (valore di attenzione) e 1 al limite di esposizione di 100 μT.
In regione Emilia-Romagna si contano 2.238 impianti RTV, di cui 834 radio (37,3%) e 1.404 televisivi (62,7%), distribuiti in 436 siti. Per quanto riguarda gli impianti di telefonia mobile o cellulare (SRB), nel 2020 ne risultano installati e attivi 5.682, dislocati in 3.773 siti; i servizi tecnologici su di essi attivati (GSM - Global System for Mobile Communication, nelle bande di frequenza a 900 e 1800 MHz, UMTS - Universal Mobile Telecommunication System, a 900, 1800 e 2100 MHz, LTE - Long Term Evolution, a 800 , 1400/1500, 1800, 2100 e 2600 MHz, 5G a 3700 MHz) ammontano a 24.903, in costante crescita negli ultimi anni. Di questi, nel 2020 risultano installati e attivi 141 servizi in tecnologia 5G.
Nel 2020, risulta pari a 362 il numero di impianti di accesso alla banda larga (o BWA) in tecnologia Wimax/LTE (Worldwide Interoperability for Microwave Access), installati con l’obiettivo di sopperire al divario digitale, ovvero, di coprire le zone non raggiungibili tramite i sistemi tradizionali (via cavo e ADSL). Si sottolinea che questa tecnologia si caratterizza per potenze in ingresso più contenute (complessivamente 39 kW).
Gli impianti RTV, seppure meno numerosi di quelli per telefonia mobile, rappresentano, in generale, le sorgenti più critiche di campi elettromagnetici ad alta frequenza a livello ambientale, per le maggiori potenze connesse al loro funzionamento. Le SRB sono presenti in modo più diffuso sul territorio, soprattutto in ambito urbano, e, pur generando campi elettromagnetici di entità mediamente inferiore, sono spesso percepite dai cittadini come fattori di rischio per la salute, essendo maggiore la percentuale di popolazione potenzialmente esposta nelle aree circostanti le installazioni.
Ad oggi non sussistono superamenti in atto dei valori di riferimento normativo per gli impianti di telefonia mobile; per gli impianti RTV la situazione risulta migliorata rispetto all’anno scorso, persistendo 7 superamenti dei valori di soglia, tutti già in atto da diversi anni.
Il monitoraggio ambientale ha evidenziato, in generale, per la maggior parte delle campagne effettuate nel corso del 2020, sia per le alte, sia per le basse frequenze, livelli di campo elettromagnetico contenuti ed inferiori ai valori di riferimento specifici per i diversi siti monitorati.